martedì 1 luglio 2014
Bambino che vive in Carcere: pronti ad ospitarlo nella scuola calcio Usd Casellina
mercoledì 12 marzo 2014
Ritrovato per caso!
martedì 7 aprile 2009
TERREMOTO IN ABRUZZO E CAMPAGNA ELETTORALE
Lettera aperta a tutti i
futuri candidati di tutti i partiti
TERREMOTO IN ABRUZZO E CAMPAGNA ELETTORALE:
I CANDIDATI E I PARTITI DIMEZZINO I BUDGET PREVISTI PER
Tra pochi giorni si apriranno le danze e tutti i candidati, a tutti i livelli e di tutti i partiti, dal parlamento Europeo fino al consiglio circoscrizionale si attiveranno nella loro legittima campagna elettorale in cerca di voti e preferenze, scatenando la già vista e rivista bagarre fatta di manifesti, pieghevoli, cene, santini. Come ad ogni tornata elettorale assisteremo in particolare alla lotta dei manifesti fatta di strisciate e di coperture dei manifesti dei candidati concorrenti. Tutto legittimo, per carità. Io stesso sono stato in passato protagonista di questa particolare competizione nella competizione e forse lo sarò anche nel prossimo immediato futuro, almeno fintanto che il sistema elettorale resterà quello delle preferenze che comporta una dura competizione anche e soprattutto fra candidati dello stesso partito. Ma non è mia intenzione aprire in questa sede un dibattito sulla bontà o meno del sistema delle preferenze.
Il ragionamento che vorrei fare a tutti i candidati di qualunque partito è sull’opportunità di utilizzare più responsabilmente i budget della propria campagna elettorale, alla luce del dramma del terremoto che ha sconvolto tutta Italia. La politica non può restare inerte di fronte alla tragedia dell’Abruzzo, neppure fermarsi a sterili e vuoti proclami e nemmeno lasciare alle sole istituzioni e ai volontari il ruolo attivo nell’aiuto alla popolazione abruzzese. Siamo tutti chiamati in queste drammatiche ore a gesti di responsabilità e a fare, ognuno in base alle proprie possibilità, un gesto concreto di aiuto, specie se vogliamo restituire alla politica dignità fra la popolazione, dopo i tanti anni bui attraversati dalla categoria.
Stampare i manifesti costa migliaia di euro per ogni singolo candidato e moltiplicando queste cifre per le migliaia di candidati di tutta Italia questo si traduce in un indotto di milioni di Euro: e allora perché non dimezziamo i budget già preventivati per la stampa dei manifesti e doniamo la restante metà a favore della ricostruzione dell’Abruzzo, magari con donazioni dirette alle associazioni di volontariato attive nei soccorsi, riportando dette cifre trasparentemente nel bilancio -pubblico- della campagna elettorale? Sarebbe un gesto bellissimo della politica che finalmente tornerebbe davvero ad essere al servizio della popolazione e forse tanta gente che non si reca alle urne da molte anni perché nauseata da certi atteggiamenti potrebbe riavvicinarsi alla classe politica italiana. Vi immaginate quanti milioni di Euro potrebbero arrivare in Abruzzo se in tutta Italia applicassimo questo principio?
Affinché queste meccanismo possa funzionare in pieno però tutti i partiti e tutti i candidati delle singole competizioni, o almeno la maggioranza, dovrebbero aderire a questa iniziativa con un serio atto di responsabilità e con un patto chiaro, pubblico e trasparente. Altrimenti starà alla sensibilità singolo candidato decidere se autoridursi il budget di spesa della propria campagna per destinare alcuni fondi alla ricostruzione dell’Abruzzo (personalmente, se il mio partito dovesse decidere di candidarmi lo farò comunque e ne darò notizia, perché non si può parlare bene e razzolare male…). E’ evidente che in questo caso ci potrà essere -forse- una penalizzazione rispetto agli altri nella lotta della comunicazione. Ma un gesto di questo tipo vale certo la pena di correre il rischio di non essere eletti, almeno se crediamo nella politica come in un servizio per i cittadini e comunque, ne sono convinto, gli elettori sanno scegliere molto meglio di quanto a volte pensano i politici, a prescindere dai manifesti.
Giovanni Bellosi
Consigliere Comunale Pdl Scandicci
Delegato al congresso nazionale di fondazione del PdL
bellosi@virgilio.it
martedì 17 marzo 2009
LA REGIONE TOSCANA BOCCIA IL PIANO CASA DI BERLUSCONI E INTANTO IL COMUNE DI FIRENZE AFFITTA CASE AI ROM PER 10 EURO AL MESE
Così facendo, mentre in tutto il resto d’Italia i cittadini godranno di eccezionali e innovative possibilità, come ampliare le proprie abitazioni per realizzare dependance per i figli, avviare lavori edili senza costosi e noiosi iter burocratici e tutto questo consentirà una ripresa del valore degli immobili, un’iniezione di ottimismo in un settore fondamentale dell’economia nazionale, un’occasione di lavoro per milioni di persone, in Toscana resterà tutto ingessato e burocratizzato come sempre, incentivando, inevitabilmente, l’abusivismo, quello vero. Peccato anche che il piano casa prevede anche la realizzazione di una serie di appartamenti a prezzi convenzionati da destinare alle giovani coppie e ai nuclei familiari ancora non in possesso della prima casa. Anche questo sarà stoppato in Toscana, o forse, nella fretta di contraddire il Premier questo “dettaglio” era sfuggito? Tutto ciò soltanto perché l’ha proposto Berlusconi e tutto quello che propone lui, giusto o sbagliato che sia, qui non deve passare. E’ già successo col centro di permanenza temporanea per immigrati: la rossa Toscana non ce l’ha. Così risulta impossibile nella nostra Regione per le forze dell’ordine combattere il fenomeno dell’immigrazione clandestina, ma tant’è. Basta dire no al cav. E al centrodestra.
E nel frattempo, quali sono le ricette toscane per affrontare l’emergenza abitativa? Quali gli incentivi per le giovani coppie per sostenerle concretamente al fine di diventare proprietari della prima casa a condizioni sostenibili e compatibili con i salari odierni? Il Comune di Firenze un po’ di famiglie le ha sistemate, e anche bene. Si tratta di 75 nuclei familiari, per i quali prima sono state acquistate e costruite delle case prefabbricate –prefabbricate ma di ottima qualità, visto che sono costate complessivamente oltre 3.000.000/00 di Euro di soldi pubblici – di dimensioni varie, dai 45 ai 75 mq, e poi sono state assegnate. L’accordo prevedeva che per il primo anno le famiglie non avrebbero dovuto nulla al Comune, dal secondo in poi la bellezza di 10 euro al mese di affitto, 120 Euro l’anno: se li paragonate agli 800-1000 euro al mese che la maggior parte delle famiglie fiorentine è costretta a sostenere per la rata dell’affitto o del mutuo è davvero un bel privilegio. Ma chi sono i beneficiari? Famiglie sfrattate con figli a carico? No. Famiglie cadute in disgrazia che hanno perso il lavoro e la casa a causa della crisi economica? No. Casi particolari di disagio sociale? No. Ragazze madri? No. Sono le famiglie ROM che abitano il campo nomadi del Poderaccio di Firenze. L’amministrazione comunale ha infatti deciso, nel 2003 (*), anziché sgomberare un campo abusivo e ad alta tensione sociale come era doveroso fare, di sostituire le baracche con case prefabbricate realizzate a carico dell’intera comunità e di concederle, una volta realizzate, nel 2006 (**), in locazione ai ROM al prezzo straordinario di 10 euro il mese (che è pari al canone di locazione minimo delle case popolari ulteriormente scontato del 30%).
Demagogia? Razzismo? No, soltanto un doveroso parallelo, quasi asettico, tra gli “inutili” provvedimenti del governo Berlusconi e quelli illuminati delle amministrazioni toscane. Oggi la politica dovrebbe affrontare senza pregiudizi le emergenze sociali dei cittadini, ma da queste parti si continua ad andare avanti con scelte soltanto ideologiche e dissociate dalla realtà. Finché dura.
Firenze, 17.03.09
Il vicepresidente provinciale AN verso il PDL
(Giovanni Bellosi)
DI SEGUITO I LINKS AL SITO DEL COMUNE DI FIRENZE RIPORTANTI LE DELIBERE DELLA REALIZZAZIONE DELLE CASE E DEI CANONI DI AFFITTO STABILITI
(*)
http://dominoweb.comune.fi.it/OdeProduzione/FIODEWeb.nsf/AttiWEB/CB5A04A089F20D9BC1256CD2004EDCE0/$File/2003_DD_00689.pdf
(**)
http://dominoweb.comune.fi.it/OdeProduzione/FIODEWeb.nsf/AttiWEB/046AE481F32CEFE1C1257227007ADBA3/$File/2006_G_00637.pdf
sabato 21 febbraio 2009
SCANDICCI, PRESENTATI EMENDAMENTI AL BILANCIO PREVENTIVO 2009:, RISORSE ANTICRISI PER SOTENERE LE INDUSTRIE, I COMMERCIANTI, GLI AGRICOLTORI.
Questi gli obbiettivi dei 4 emendamenti che ho provveduto a presentare al bilancio di previsione 2009, al fine di rimediare alle molte storture e lacune presenti nella bozza proposta dalla giunta comunale. Al di là dei tanti proclami infatti, e al di là di un evidente carattere propagandistico elettorale del bilancio proposto dalla maggioranza (come ha già rilevato il collega Stilo si promettono nel solo 2009 opere pubblica per oltre 20 milioni di euro, mentre nel 2008 gli investimenti erano fermi a 8 milioni…) da un’attenta lettura dei capitoli di spesa emergono alcuni dati inequivocabili: continua a lievitare la spesa per il personale, con il continuo utilizzo di incarichi esterni e personale a tempo determinato, si continua a sostenere alcune spese superflue come quelle legata all’attività del teatro studio, ignorando i problemi urgenti legati alla crisi economica mondiale: le voci di bilancio relative ai servizi alle industrie e all’agricoltura risultano totalmente sprovviste di risorse: zero euro, quella per il commercio coperta con risorse del tutto insufficienti. I nostri emendamenti che se approvati porrebbero rimedio a queste gravi dimenticanze, sono economicamente coperti: proponiamo di liberare risorse destinata a spese superflue o eccessive per destinarle ai reali fabbisogni della città. Presenterò nei prossimi giorni le proposte contenute negli emendamenti alle associazioni di categoria, ai sindacati e ai cittadini, al fine di avviare un confronto propositivo e partecipato dai cittadini sul futuro di Scandicci.
Colgo l’occasione anche per annunciare l’adesione e il voto favorevole mio e del mio Gruppo a l’emendamento presentato da Sinistra Democratica proponente due fondi anticrisi di 500.00/00 Euro destinato direttamente ai lavoratori colpiti dalla crisi, che se approvato, si integrerebbe perfettamente alle nostre proposte: sostegno alle aziende del territorio affinché si scongiurino nuove chiusure, ma anche un aiuto concreto e diretto a quei lavoratori che hanno già perso o perderanno il posto di lavoro, nella speranza che la Giunta e la maggioranza abbia davvero intenzione di confrontarsi agli emendamenti presentati, tutti con carattere propositivo, e non preferisca arroccarsi sulle proprie posizioni come già accaduto troppe volte in passato.
mercoledì 4 febbraio 2009
Scandicci, nel Bilancio di Previsione 2009 previsti Euro 1.570.000/00 di multe. Emendamento per la soppressione della voce.
Col nostro emendamento intendiamo lanciare doppia proposta, ma soprattutto una nuova concezione delle multe: mai più previsioni nei bilanci preventivi, effettuare soltanto le multe necessarie alla sicurezza stradale, destinare non soltanto il 50% ma il totale dei proventi dalle multe per interventi diretti e realmente collegati alla manutenzione stradale e una costante informazione ai cittadini sulla destinazione dei proventi.
Giovanni Bellosi
lunedì 26 gennaio 2009
Ecco le iniziative culturali del Comune di Scandicci
Comune di Scandicci
INTERROGAZIONE URGENTE SULLA STAMPA ESPOSTA ALLO SPAZIO COMUNALE DENOMINATO GINGER ZONE DAL TITOLO “IPOCRISIA CRISTIANA”
Considerato, premesso che
La storica sede della Circoscrizione 1, denominata in passato palazzina direzionale, è stata destinata da alcuni anni dall’amministrazione comunale ad ospitare prima il servizio InformaGiovani ed oggi il cosiddetto Ginger Zone, servizio ideato dall’amministrazione comunale sempre finalizzato all’aggregazione giovanile, gestito da un soggetto esterno con contributi pubblici, sotto il diretto controllo dell’amministrazione comunale e dell’istituzione Cultura del Comune.
All’interno della palazzina, posta in piazza del Mercato, nel pieno centro della città, sono stati esposti alcune stampe “decorative” di notevoli dimensioni. Una di queste stampe, dal titolo “Ipocrisia Cristiana” (evidente parodia della testata Famiglia Cristiana, visti anche i caratteri utilizzati) rappresenta un uomo in abiti cardinalizi in compagnia di una donna, in evidente atteggiamento ambiguo, visto anche l’abbigliamento della donna (camicia aperta, bikini e un’ambigua mascherina entrambi dello stesso color porpora degli abiti sacri dell’uomo). Nella stessa raffigurazione la donna tiene in una mano un crocifisso e nell’altra un preservativo srotolato.
E’ evidente il forte senso dissacrante e blasfemo della stampa, che accomuna abiti sacramentali a bikini e maschere osè e il massimo simbolo religioso, il crocifisso, al preservativo.
E’ dunque intollerabile che un luogo pubblico centrale della città, che ospita un servizio pubblico finanziato sempre con risorse pubbliche ospiti immagini fortemente offensive non solo per la Chiesa e per i fedeli ma per tutta la cittadinanza, considerata l’inscendibilità tra la cultura e la tradizione italiana e i simboli del cristianesimo.
La grave offesa ai simboli sacri cristiani appare oltretutto assolutamente gratuita, in quanto la stampa in questione non è assolutamente attinente col servizio di aggregazione giovanile che la struttura dovrebbe svolgere.
Tutto ciò premesso,
SI INTERROGA IL SINDACO E LA GIUNTA PER SAPERE:
Se intenda, come doveroso, provvedere all’immediata rimozione della stampa “Ipocrisia Cristiana” dal plesso di Piazza Togliatti;
Se intenda, come altrettanto doveroso, porgere le pubbliche scuse dell’amministrazione comunale a tutti i cittadini, alle parrocchie della città, al Vescovo di Firenze per quanto accaduto;
Se, visto l’accaduto, e più in generale visti gli scarsi risultati ottenuti in questi anni dall’attività del Ginger Zone a fronte di una notevole spesa pubblica (60.000 Euro annui solo per la mera gestione), non intenda revocare l’affidamento del servizio al gestore attuale e provvedere ad un nuovo bando di gara per individuare una nuova gestione della palazzina direzionale.
Il consigliere AN
Giovanni Bellosi