giovedì 22 maggio 2008

Palazzaccio, dopo la lettera del sindaco a Tremonti interviene An

da www.comune.scandicci.fi.it, dopo mia lettera aperta

Dopo che il primo cittadino ha scritto al ministro dell’Economia e delle Finanze per chiedere un intervento risolutivo per l’ex palazzo delle Finanze di via del Parlamento Europeo In una lettera aperta Giovanni Bellosi, vicepresidente Provinciale di Alleanza Nazionale, invita il sindaco a riunire gli imprenditori ed i parlamentari eletti a Firenze per elaborare una proposta di utilizzo dell’edificio da presentare al Governo.

Governo nuovo, ministro nuovo e nuova lettera del sindaco di Scandicci al responsabile del dicastero delle finanze per porre alla sua attenzione l’ancora irrisolto destino del Palazzaccio di via del Parlamento Europeo. Del quale, Tremonti, forse ricorderà di essersene già occupato durante il suo incarico ministeriale nel precedente governo Berlusconi. Già all’epoca, infatti, Simone Gheri gli inviò una memoria sull’edificio -tre piani e 28.700 mq- inizialmente proprietà del Ministero delle Finanze oggi di Fintecna, che dal 1994 è in stato di completo abbandono. Doveva essere il centro per la gestione dei 740 di tutta l’Italia centrale, ma per un cambio di strategie del Ministero i lavori furono bloccati quando erano all’85% della realizzazione. E così da quattordici anni sono rimasti. Durante i quali, scrive il sindaco, “il Comune di Scandicci ha sollecitato tutte le istituzioni e le autorità competenti, ma nonostante ciò il Palazzaccio resta indegnamente sul nostro territorio come scempio ed esempio di spreco di denaro pubblico”. La lettera di Gheri a Tremonti si conclude rimarcando “ l’improrogabile necessità di dare all’immobile una funzione che sia risorsa per l’intera area fiorentina”.
Sull’iniziativa interviene Giovanni Bollosi, vicepresidente provinciale di Alleanza Nazionale e consigliere comunale di Scandicci, per sostenere l’azione del sindaco. “Non c’è dubbio”, scrive Bellosi, “che tutte le istituzioni debbano unirsi nel trovare una soluzione, una qualunque forma di utilizzo dell’enorme edificio mai utilizzato: una terribile eredità delle gestioni allegre delle risorse pubbliche che hanno caratterizzato i governi della prima Repubblica”. Detto questo Bellosi però invita anche il sindaco e l’amministrazione cittadina ad andare oltre il “sacrosanto diritto di appellarsi ai vari Governi e Ministri che si susseguono a livello nazionale”. A farsi promotore, cioè, di un tavolo che sappia riunire attorno a questo problema “il meglio dell’imprenditoria e delle categorie sociali della città, per capire quale destinazione d’uso può essere appetibile ma anche compatibile con la struttura stessa e con il tessuto sociale cittadino”.E di avvalersi, dice Bellosi, in pieno e corretto spirito istituzionale, “dell’importante rappresentanza di Scandicci nel nuovo parlamento, che conta ben tre parlamentari di maggioranza: il Senatore Achille Totaro, anche consigliere comunale, e gli onorevoli Massimo Parisi e Lamberto Dini”. Il sindaco ha espresso il suo apprezzamento sia per lo spirito propositivo che per la disponibilità a collaborare con l’amministrazione per tentare di raggiungere l’obiettivo comune: trovare la miglior destinazione possibile per il “Palazzaccio”. (Cl.Ar.)

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