DICHIARAZIONE STAMPA DEL VICEPRESIDENTE BELLOSI (AN)
Per 30 anni parcheggi a pagamento, pubblicità e auditorium del cosiddetto nuovo centro sarà gestito dai privati. E’ quello che emerge dalla convenzione siglata dall’amministrazione comunale con il raggruppamento di imprese che ha presentato e ottenuto il project financing del progetto Rogers. In sostanza: il comune cedrà gratuitamente le aree antistanti il palazzo comunale ai privati, che in quell’area realizzeranno prevalentemente edilizia privata (case e uffici) e anche qualche funzione pubblica (piazza, fermata della tranvia, auditorium, parcheggi) -sui 31.000.000 di euro di investimento previsti, 20 milioni circa serviranno per l’edilizia privata, 11 per gli spazi pubblici, le proporzioni sono abbastanza chiare; anche dalla tempistica emerge la stessa priorità: le case saranno pronte a Gennaio 2011, la nuova piazza e la stazione della tranvia soltanto nel marzo 2012 . E proprio in funzione della pubblica utilità, nessun contributo per il rilascio della Concessione di edificare sarà corrisposto dal privato al comune, come diversamente è tenuto a fare un costruttore quando gli è concesso di costruire. Il privato inoltre una volta terminati i lavori, per scelta dell’amministrazione, avrà diritto per 30 anni a gestire e beneficiare dei proventi dei parcheggi a pagamento dell’area (239 posti auto al costo di 1Euro l’ora), degli spazi pubblicitari (60 nuove postazioni, poste anche al di fuori del nuovo centro) e finanche del tanto sbandierato nuovo auditorium (o centro polivalente che dir si voglia: con 20.000 euro annui, il costo di affitto di un appartamento di 4 vani, corrisposti al Comune il privato lo gestirà). Nel frattempo gli sarà stato concesso di realizzare massicce volumetrie di abitazioni, negozi e parcheggi privati. Per spiegarla ancora meglio: i cittadini pagheranno parcheggi, pubblicità e ingresso all’auditorium e i soldi andranno non nelle casse comunali, come dovrebbe succedere, magari per finanziare opere di pubblica utilità, ma a imprese private. Qualcuno penserà: allora le case e i locali commerciali realizzati avranno prezzi d’acquisto o di locazione convenzionati, oppure, almeno, alcuni di essi saranno ceduti al comune per finalità sociali. Questo potrebbe spiegare le agevolazioni ai soggetti attuatori e garantirebbe un vantaggio sociale dell’operazione. Peccato che nella convenzione non c’è traccia di niente di questo, anzi: al soggetto attuatore spetterà la piena proprietà delle abitazioni, dei fondi commerciali e dei parcheggi interrati e quindi potrà porli in vendita o in affitto ai normali quanto inaccessibili prezzi di vendita di mercato. Qualcun altro penserà: il vantaggio è vedere realizzato il moderno e fascinoso centro che l’Arch. Rogers presentò in Consiglio comunale nella scorsa legislatura. Peccato che del primo progetto, fatto di linee d’avanguardia, onde, torri sinuose negli ultimi progetti presentati resti poco o nulla. Il tutto è stato soppiantato da classicissimi edifici squadrati (e anche molto volumetrici), meno fascinosi, ma probabilmente più facili e veloci da realizzare e commercializzare.
Più in generale, quello che emerge dalla convenzione è davvero un forte squilibrio tra il comune e il soggetto attuatore ed una netta sensazione che sia stato svenduto il centro della città. O almeno che più di centro della città sarebbe più pertinente parlare di un grande intervento edilizio privato. Per fare un esempio su tutti: il progetto esecutivo (e quindi definitivo) dell’area sarà realizzato non dal Comune, ma dal privato stesso, e l’amministrazione avrà diritto semmai ad alcune modifiche. Ma chi e cosa e stato tutelato allora in questa convenzione? Sicuramente l’Architetto Rogers che, per “manifestato interesse del concedente” (ovvero l’amministrazione), è garantito dalla convenzione quale incaricato per la progettazione architettonica e artistica. Anche i suoi compensi sono stati dettagliatamente definiti, come risulta dal calcolo sommario di spesa disponibile anche su internet: € 1.696.568,57 per la progettazione architettonica ed € 282.761,43 per la direzione artistica a carico del soggetto attuatore, a cui va aggiunto il milione e passa di Euro già liquidato dal Comune di Scandicci per la progettazione iniziale dell’opera. E intanto cittadini pagheranno per parcheggiare le auto nel nuovo centro…
Il Vicepresidente Provinciale AN
Il Consigliere Comunale AN verso il PdL
Giovanni Bellosi
N.B. Il tutto è perfettamente verificabile sul sito del Comune:
http://www.comune.scandicci.fi.it/project_stazione_centro/
venerdì 18 luglio 2008
giovedì 10 luglio 2008
Stranieri: residenza soltanto a chi lavora e ha reddito
Il comune di Scandicci dovrebbe emettere la stessa ordinanza prodotta dal sindaco di Montecatini Terme –e da molti altri comuni in tutta Italia- in merito alla regolamentazione della residenza dei cittadini stranieri nel comune. Queste le garanzie richieste all’immigrato dal comune di Montecatini per ottenere la residenza: un reddito minimo che varia in base al numero delle persone a carico; una busta paga da presentare (o il certificato di iscrizione alla camera di commercio per gli autonomi); oltre alla salubrità dell’alloggio di riferimento (spesso si verificano casi di sovraffollamento o di assenza dei requisiti minimi di vivibilità e di igiene delle abitazioni). In ogni caso occorre anche un nulla osta da parte dell’ufficio immigrati del comune.
Queste e altre misure garantiscono indubbiamente un vero controllo sui flussi immigratori nel territorio comunale ma soprattutto una selezione qualitativa: far diventare residente soltanto chi effettivamente lavora e vive in condizioni dignitose significa evitare situazioni di degrado e povertà che inevitabilmente producono poi ghettizzazione e fenomeni di criminalità e viceversa favorire la vera integrazione della immigrazione regolare e positiva. I parametri introdotti poi sono accessibili e minimali: almeno un reddito di 5.142 Euro l’anno e 9 mq. di stanza per ogni persona residente. Nessuna discriminazione sociale quindi, soltanto l’attestazione della indispensabile capacità di auto sostentamento minimo.
Considerato che ormai la sicurezza rappresenta un tema bipartisan nell’ambito delle amministrazioni locali credo che anche le amministrazioni di sinistra debbano e possano prendere in considerazione questo e altri provvedimenti prodotti dall’esperienza di altri enti locali, senza pregiudizi ideologici. Per questo motivo proporrò nei prossimi giorni al sindaco l’emissione di una ordinanza che introduca anche a Scandicci questi parametri per gli stranieri che facciano richiesta di residenza.
Il Vicepresidente Provinciale AN
Il consigliere comunale AN verso il PdL
Giovanni Bellosi
http://iltirreno.repubblica.it/dettaglio/Residenza-solo-con-un-reddito-minimo/1469438?edizione=EdRegionale
Queste e altre misure garantiscono indubbiamente un vero controllo sui flussi immigratori nel territorio comunale ma soprattutto una selezione qualitativa: far diventare residente soltanto chi effettivamente lavora e vive in condizioni dignitose significa evitare situazioni di degrado e povertà che inevitabilmente producono poi ghettizzazione e fenomeni di criminalità e viceversa favorire la vera integrazione della immigrazione regolare e positiva. I parametri introdotti poi sono accessibili e minimali: almeno un reddito di 5.142 Euro l’anno e 9 mq. di stanza per ogni persona residente. Nessuna discriminazione sociale quindi, soltanto l’attestazione della indispensabile capacità di auto sostentamento minimo.
Considerato che ormai la sicurezza rappresenta un tema bipartisan nell’ambito delle amministrazioni locali credo che anche le amministrazioni di sinistra debbano e possano prendere in considerazione questo e altri provvedimenti prodotti dall’esperienza di altri enti locali, senza pregiudizi ideologici. Per questo motivo proporrò nei prossimi giorni al sindaco l’emissione di una ordinanza che introduca anche a Scandicci questi parametri per gli stranieri che facciano richiesta di residenza.
Il Vicepresidente Provinciale AN
Il consigliere comunale AN verso il PdL
Giovanni Bellosi
http://iltirreno.repubblica.it/dettaglio/Residenza-solo-con-un-reddito-minimo/1469438?edizione=EdRegionale
mercoledì 2 luglio 2008
Operazione salva-electrolux: dov’è il Comune di Scandicci?Posti di lavoro saranno salvi grazie al dialogo sociale tra le parti
C’è senz’altro da essere entusiasti e orgogliosi per il lavoro che sindacati, istituzioni nazionali e regionali, associazioni di categoria, aziende italiane, ma anche la classe dirigente di Electrolux stessa, stanno mettendo in campo per salvare lo stabilimento di Scandicci e dare un futuro ai 450 operai.
Peccato che l’amministrazione Comunale, dopo aver fatto per mesi opera di demagogia alimentando irrealistiche speranze di mantenimento della produzione electrolux a Scandicci, sia totalmente assente e passiva rispetto a questa attività.
Se ce n’era bisogno le dichiarazioni del Sindaco emerse oggi sulla stampa ce ne danno disperatamente atto: “Siamo in attesa di capire qualcosa di più su quale sarà l’epilogo della vicenda, sarebbe auspicabile anche un approfondimento locale per permettere alle istituzioni di conoscere gli imprenditori in lizza per subentrare”. Come dire, che ne sappiamo noi? Quasi come se il Sindaco apprendesse le cose dai giornali.
D’altra parte quando, come parte politica rappresentante locale della maggioranza nazionale, abbiamo organizzato incontri a Roma con rappresentanti del governo e del parlamento sulla questione Electrolux né il Sindaco né altri rappresentanti della maggioranza comunale hanno mai inteso prenderne parte.
Se avessero agito diversamente oggi ne saprebbero certamente qualcosa in più e il Comune potrebbe avere un ruolo attivo, essere capofila, come dovrebbe, dell’operazione di salvataggio di un grande stabilimento del suo territorio. Lo scenario che si deliena oggi era infatti già chiaro al Ministero del Lavoro alcune settimane fa, a seguito dell’incontro conoscitivo organizzato dal Ministro Sacconi con l’azienda e le parti sociali.
A parte questa grave assenza il quadro resta positivo, e resta difficile non sottolineare che soltanto grazie al dialogo sociale, al forte attivismo e alla collaborazione fra tutti i soggetti in causa, dai sindacati all’associazione degli industriali, dal governo alla Regione, dalla azienda uscente ai potenziali acquirenti una situazione che sembrava disperata può finalmente volgere a buon termine.
Una grande prova di maturità e di efficienza del sistema Italia ma anche la dimostrazione che l’epoca degli scontri sociali, della lotta di classe è finalmente tramontata a favore della cooperazione, del dialogo tra le parti, del comune interesse nazionale. Soltanto con questo tipo di atteggiamento i posti di lavoro possano essere salvati e la produzione italiana può competere nel mercato mondiale globalizzato.
Il VicePresidente Provinciale AN
Giovanni Bellosi
Peccato che l’amministrazione Comunale, dopo aver fatto per mesi opera di demagogia alimentando irrealistiche speranze di mantenimento della produzione electrolux a Scandicci, sia totalmente assente e passiva rispetto a questa attività.
Se ce n’era bisogno le dichiarazioni del Sindaco emerse oggi sulla stampa ce ne danno disperatamente atto: “Siamo in attesa di capire qualcosa di più su quale sarà l’epilogo della vicenda, sarebbe auspicabile anche un approfondimento locale per permettere alle istituzioni di conoscere gli imprenditori in lizza per subentrare”. Come dire, che ne sappiamo noi? Quasi come se il Sindaco apprendesse le cose dai giornali.
D’altra parte quando, come parte politica rappresentante locale della maggioranza nazionale, abbiamo organizzato incontri a Roma con rappresentanti del governo e del parlamento sulla questione Electrolux né il Sindaco né altri rappresentanti della maggioranza comunale hanno mai inteso prenderne parte.
Se avessero agito diversamente oggi ne saprebbero certamente qualcosa in più e il Comune potrebbe avere un ruolo attivo, essere capofila, come dovrebbe, dell’operazione di salvataggio di un grande stabilimento del suo territorio. Lo scenario che si deliena oggi era infatti già chiaro al Ministero del Lavoro alcune settimane fa, a seguito dell’incontro conoscitivo organizzato dal Ministro Sacconi con l’azienda e le parti sociali.
A parte questa grave assenza il quadro resta positivo, e resta difficile non sottolineare che soltanto grazie al dialogo sociale, al forte attivismo e alla collaborazione fra tutti i soggetti in causa, dai sindacati all’associazione degli industriali, dal governo alla Regione, dalla azienda uscente ai potenziali acquirenti una situazione che sembrava disperata può finalmente volgere a buon termine.
Una grande prova di maturità e di efficienza del sistema Italia ma anche la dimostrazione che l’epoca degli scontri sociali, della lotta di classe è finalmente tramontata a favore della cooperazione, del dialogo tra le parti, del comune interesse nazionale. Soltanto con questo tipo di atteggiamento i posti di lavoro possano essere salvati e la produzione italiana può competere nel mercato mondiale globalizzato.
Il VicePresidente Provinciale AN
Giovanni Bellosi
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