C’è senz’altro da essere entusiasti e orgogliosi per il lavoro che sindacati, istituzioni nazionali e regionali, associazioni di categoria, aziende italiane, ma anche la classe dirigente di Electrolux stessa, stanno mettendo in campo per salvare lo stabilimento di Scandicci e dare un futuro ai 450 operai.
Peccato che l’amministrazione Comunale, dopo aver fatto per mesi opera di demagogia alimentando irrealistiche speranze di mantenimento della produzione electrolux a Scandicci, sia totalmente assente e passiva rispetto a questa attività.
Se ce n’era bisogno le dichiarazioni del Sindaco emerse oggi sulla stampa ce ne danno disperatamente atto: “Siamo in attesa di capire qualcosa di più su quale sarà l’epilogo della vicenda, sarebbe auspicabile anche un approfondimento locale per permettere alle istituzioni di conoscere gli imprenditori in lizza per subentrare”. Come dire, che ne sappiamo noi? Quasi come se il Sindaco apprendesse le cose dai giornali.
D’altra parte quando, come parte politica rappresentante locale della maggioranza nazionale, abbiamo organizzato incontri a Roma con rappresentanti del governo e del parlamento sulla questione Electrolux né il Sindaco né altri rappresentanti della maggioranza comunale hanno mai inteso prenderne parte.
Se avessero agito diversamente oggi ne saprebbero certamente qualcosa in più e il Comune potrebbe avere un ruolo attivo, essere capofila, come dovrebbe, dell’operazione di salvataggio di un grande stabilimento del suo territorio. Lo scenario che si deliena oggi era infatti già chiaro al Ministero del Lavoro alcune settimane fa, a seguito dell’incontro conoscitivo organizzato dal Ministro Sacconi con l’azienda e le parti sociali.
A parte questa grave assenza il quadro resta positivo, e resta difficile non sottolineare che soltanto grazie al dialogo sociale, al forte attivismo e alla collaborazione fra tutti i soggetti in causa, dai sindacati all’associazione degli industriali, dal governo alla Regione, dalla azienda uscente ai potenziali acquirenti una situazione che sembrava disperata può finalmente volgere a buon termine.
Una grande prova di maturità e di efficienza del sistema Italia ma anche la dimostrazione che l’epoca degli scontri sociali, della lotta di classe è finalmente tramontata a favore della cooperazione, del dialogo tra le parti, del comune interesse nazionale. Soltanto con questo tipo di atteggiamento i posti di lavoro possano essere salvati e la produzione italiana può competere nel mercato mondiale globalizzato.
Il VicePresidente Provinciale AN
Giovanni Bellosi
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