martedì 3 giugno 2008

2 Giugno: l'orgoglio e la vergogna

Ho provato grande orgoglio nel vedere la parate dei corpi militari a Roma del 2 Giugno: solenne e degna rappresentanza di uomini impegnati a garantire pace e sicurezza in Italia e fuori dall'Italia, onore della identità nazionale oggi giustamente celebrata. Già perchè la festa della Repubblica oggi, finito l'odio ideologico che per oltre cinquant'anni ha spaccato in due l'Italia, finalmente è diverntata a tutti gli effetti la festa di tutti gli italiani, la festa della Nazione, la festa della Patria. Concetti che fino a qualche anno fa erano patrimonio di pochi, a discapito dei molti che quasi si imbarazzavano di fronte al tricolore e all'inno nazionale. Ci sono voluti sessant'anni, ma oggi finalmente la profonda ferita della guerra civile del 43-45 sta finalmente cicatrizzando.

Ho provato grande vergogna e imbarazzo nel vedere come l'amministrazione comunale di Scandicci ha pensato di festeggiare il 2 Giugno: le scarse e misconosciute iniziative legate alla festa della Repubblica della città sono state chiuse da uno spettacolo di danze romene. Già perchè qui ancora esiste imbarazzo per i simboli della Repubblica. Ancora Patria è una parola fascista, impronunciabile. Qui si confonde ancora il doveroso rispetto delle identità altrui con il relativismo culturale che propone la continua delegittimazione e lo svilimento della nostra cultura, come se per accogliere e capire gli altri si debba gettare al vento le nostre usanze e i nostri segni distintivi.
Ma in quale altro paese del mondo si festeggia la festa della repubblica con le danze di un altro paese??? Che vergogna

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