giovedì 5 giugno 2008

Mercato Multietnico di Firenze

Sono passati ormai diversi anni da quando l'amministrazione comunale fiorentina pensò di istituire il mercato multietnico sui giardini del lungarno. Peccato che pochi oggi si ricordano della sua esistenza e che soprattutto nessuno si ricorda lo scopo per cui fu istituito. Era la soluzione pensata dall'amministrazione per risolvere il problema dell'abusivismo commerciale del centro storico. Il senso dell'iniziativa era questo: creiamo, a spese della collettività, uno spazio dove si potranno vendere merci multietniche legittimamente creando un'opportunità di vero lavoro e al contempo un'occasione di integrazione e diffusione di nuove culture, spostando gli extracomunitari oggi costretti a vendere merce contraffatta in centro. Bello no? Con un colpo solo si risolvono tanti problemi: l'abusivismo commerciale del centro (saranno contenti i bottegai), si da un duro colpo al mercato dei falsi, si riqualifica un'area pubblica inutilizzata come quella del Lungarno dei Pecori, si creano occasione di integrazione ad immigrati, si arricchisce l'offerta culturale e commerciale della città con prodotti nuovi, si promuovono nuove culture, si favorisce l'integrazione. Un vero esempio di politiche di integrazione di sinistra, altro che quei forcaioli militaristi di destra. Tutto bello, sulla carta. Oddio: forse qualche ambulante "regolare" che da anni paga cifre incredibili di tasse per l'utilizzo del suolo pubblico, o che magari ha rilevato a carissimo prezzo le licenze da attività commerciali precedenti, o che magari paga l'affitto di quella licenza, potrebbe avere qualcosa da ridire. A loro, regolari, tasse e continui ed attenti controlli sulla provenienza della merce e sulla contabilità aziendale. A chi fino a ieri ha venduto abusivamente merce contraffatta si regala gratis il posto in una delle migliori zone della città. Il concetto in effetti è un po' opinabile. Ma se con questo piccolo male si risolvono tutti i problemi che dicevamo prima...peccato che i risultati non sono proprio quelli promessi: il centro è ancora pieno di venditori abusivi, più di quando si pensò al mercato multietnico; si vendono ancora griffe false; il lungarno dei pecori non è proprio riqualificato, anzi, il mercato è poco e male frequentato; non si è creato un luogo di integrazione culturale bensì l'ennesimo ghetto della città; il mercato non rappresenta una fonte sufficiente si sostentamento per chi lo gestisce. Per amore di patria anche qualche esponente di sinistra ha riconosciuto il fallimento: allora perchè accanirsi? Dimenticavo un dettaglio: tutto questo è costato, a noi fiorentini, la bellezza di 350.000/00 Euro. E' tutto documentato sul sito del comune di Firenze, navigare per credere http://dominoweb.comune.fi.it/OdeProduzione/FIODEWeb1.nsf/AttiWEB/1555691122EC0D05C12572BA003822A8/$File/2007_DD_02605.pdf. GB

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