IL CONSIGLIO COMUNALE
Considerato, premesso che
Il comune di Scandicci prevede, nel determinare i contributi comunali per l’inserimento in RSA, l’assegnazione non sulla base del reddito individuale della persona interessata ma valutando il reddito dell’intero nucleo familiare, dei figli e dei nipoti;
Una recente sentenza del TAR della Toscana ha condannato il Comune di Firenze, che applicava lo stesso principio, accogliendo un ricorso dell’associazione di consumatori ADUC, a rimborsare 28 milioni di Euro alle famiglie alle quali era stato chiesto di contribuire al ricovero in RSA e giudicando questa regolamentazione in contrasto con le normative nazionali;
Il Garante della Privacy, precedentemente interpellato sulla questione, aveva inviato due richiami ufficiali al presidente dell’Anci, giudicando illegittime le richieste fatte dai comuni di documentazioni attestanti il reddito e la situazione patrimoniale dei familiari delle persone richiedenti il contributo per il ricovero in RSA;
La Regione Piemonte, accogliendo numerosi appelli di associazioni e di singoli cittadini, ha da circa due anni modificato la legge regionale in merito all’erogazione dei contributi finalizzati all’inserimento in RSA, imponendo a tutti i comuni della regione di prendere a riferimento soltanto il reddito delle singole persone e non più quello del nucleo familiare e dei parenti
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
A modificare le modalità per l’assegnazione dei contributi comunali in RSA prevedendo di valutare soltanto il reddito ISEE della singola persona richiedente e non, come allo stato attuale, dell’intero nucleo familiare e dei parenti.
A valutare la possibilità di un eventuale accordo con i cittadini che fino ad oggi hanno ottenuto contributi ridotti per l’inserimento in RSA -a causa dell’attuale regolamento –al fine di evitare che anche nei confronti del Comune di Scandicci, sulla scia della sentenza di condanna del Comune di Firenze, sia promossa una causa risarcitoria.
Il Consigliere Comunale AN verso il PdL
(Giovanni Bellosi)