L’amministrazione comunale ha reso pubblici i contributi erogati nel 2008 a favore delle famiglie con anziani non autosufficienti e/o con minori diversamente abili: 88000 Euro in tutto suddivisi tra 110 famiglie, per lo più con interventi “una tantum” ( come ricoveri di 30 giorni in RSA o generici contributi per l’estate) che certamente alleggeriscono le difficoltà ma non rappresentano una reale e duratura soluzione dei drammatici problemi di queste famiglie. Sarebbe pure apprezzabile, se non venissero in mente altre spese recentemente avallate dall’amministrazione comunale per questioni ben meno prioritarie: su tutte la scelte di addobbare le rotaie della tramvia con piante grasse che in totale costeranno oltre il milione di Euro e al metro quadro 58 Euro.
Andando nello specifico della ripartizione dei fondi per la non autosufficienza, se si considera che alle 37 famiglie con anziani non autosufficienti a carico sono andati in media 246 Euro (9079 Euro diviso 37, appunto) a titolo di assistenza diretta, significa che le suddette famiglie hanno percepito dal comune in media l’equivalente della spesa sostenuta per 4,3 mq di piante grasse. Ma i paragoni potrebbero sprecarsi: 88.000 Euro è una cifra inferiore allo stipendio lordo di un solo anno di un solo dirigente del Comune di Scandicci; 88.000 Euro è una cifra quasi identica a quanto speso dal comune pochi anni fa per l’acquisto di 20 vasi con relativa alberatura che oggi arredano via Donizzetti; 88.000 Euro è una cifra inferiore a quanto speso per l’ultimo palinsesto di spettacoli estivi svolti in città; 88.000 euro è una cifra inferiore a quanto speso per l’apertura e la gestione dello spazio giovani cosiddetto “Gingerzone”, aperto per alcuni anni e poi improvvisamente chiuso nel mezzo di questa estate. Dal comunicato del comune apprendiamo anche che 11 famiglie in graduatoria resteranno senza contributo: visto che purtroppo gli errori del passato non si potranno correggere, si abbia il buon senso almeno di integrare il fondo destinato alle non autosufficienza, magari tagliando qualche spesa meno prioritaria, facendo sì che tutte le famiglie che hanno fatto domanda possano ottenere il contributo. In un momento di difficoltà economica come quello attuale è impensabile continuare a spendere soldi pubblici in opere di design urbano, forse piacevoli ma superflue, per poi risparmiare sui servizi alla persona, soprattutto se si parla delle fasce più deboli, come la famiglie con persone non autosufficienti.
Il Vicepresidente Provinciale AN
Il Consigliere Comunale AN verso il PdL
Giovanni Bellosi
Andando nello specifico della ripartizione dei fondi per la non autosufficienza, se si considera che alle 37 famiglie con anziani non autosufficienti a carico sono andati in media 246 Euro (9079 Euro diviso 37, appunto) a titolo di assistenza diretta, significa che le suddette famiglie hanno percepito dal comune in media l’equivalente della spesa sostenuta per 4,3 mq di piante grasse. Ma i paragoni potrebbero sprecarsi: 88.000 Euro è una cifra inferiore allo stipendio lordo di un solo anno di un solo dirigente del Comune di Scandicci; 88.000 Euro è una cifra quasi identica a quanto speso dal comune pochi anni fa per l’acquisto di 20 vasi con relativa alberatura che oggi arredano via Donizzetti; 88.000 Euro è una cifra inferiore a quanto speso per l’ultimo palinsesto di spettacoli estivi svolti in città; 88.000 euro è una cifra inferiore a quanto speso per l’apertura e la gestione dello spazio giovani cosiddetto “Gingerzone”, aperto per alcuni anni e poi improvvisamente chiuso nel mezzo di questa estate. Dal comunicato del comune apprendiamo anche che 11 famiglie in graduatoria resteranno senza contributo: visto che purtroppo gli errori del passato non si potranno correggere, si abbia il buon senso almeno di integrare il fondo destinato alle non autosufficienza, magari tagliando qualche spesa meno prioritaria, facendo sì che tutte le famiglie che hanno fatto domanda possano ottenere il contributo. In un momento di difficoltà economica come quello attuale è impensabile continuare a spendere soldi pubblici in opere di design urbano, forse piacevoli ma superflue, per poi risparmiare sui servizi alla persona, soprattutto se si parla delle fasce più deboli, come la famiglie con persone non autosufficienti.
Il Vicepresidente Provinciale AN
Il Consigliere Comunale AN verso il PdL
Giovanni Bellosi